Voci dalla rubrica “Varietà”, da Rivista Enciclopedica Contemporanea, 1914.
“Tessuti termo-elettrici. — La scienza, offre una nuova invenzione: i tessuti scaldati per mezzo dell’elettricità. Questi consistono in un intreccio di fili sottilissimi di nichel, che ha il pregio d’essere molto resistente e durevole e di non ossidarsi in caso di traspirazione, e i suoi fili sono tanto flessibili che il tessuto può prender tutte le pieghe che si vogliono.
Il tessuto ha l’aspetto di una stoffa di lana alquanto pesante, e può essere fatto in qualsiasi forma. Spesso se ne fanno semplici rettangoli, di varie dimensioni, che servono per coprire e scaldare una spalla, il ventre, il petto, le reni. Questi pezzi di tessuto hanno da una parte un anello di metallo, al quale si attacca il filo conduttore della corrente, che poi si immette in una presa, come si fa per le lampade elettriche.
Il tessuto può prendere una temperatura di 40, 50, 70, 100 e persino 150 gradi.
Chiunque abbia in casa l’impianto elettrico per l’illuminazione può servirsene. Né son da temersi i corti circuiti per effetto dell’umidità prodotta dal sudore, perché il dott. Berthelot ha constatato che i tessuti termo-elettrici funzionano anche quando siano imbevuti d’acqua. Essi possono render molti servigi: alcuni malati hanno bisogno di un riscaldamento localizzato, e questi tessuti sono perfettamente adatti a tale scopo. Se ne possono fare coperte, calze, maniche, ginocchiere, ventriere, tappeti, ecc.”
“La difficoltà di lavarsi bene le mani. — Un individuo si lava le mani con una soluzione disinfettante; poi, con acqua fredda; poi ancora, con acqua calda; successivamente con acqua sterilizzata, e infine con alcool assoluto. Si potrebbe credere che dopo questo po’ di lavacri quelle mani dovrebbero essere non solo perfettamente pulite, ma anche completamente disinfettate. Disinganniamoci.
Il Journal of the American Medical Association rende conto di alcuni esperimenti di un medico militare inglese, il dott. Cummins, i quali hanno dimostrato che cinque lavature non sono sufficienti né a rimuovere né a uccidere i bacilli del tifo aderenti alle mani. Ciò significa che facciamo troppo affidamento sulla pulizia come mezzo di difesa contro le malattie infettive. Dovremo invece badare a non lasciarci infettare.
Strofinando energicamente le dita con un asciugamano, il pericolo di trasmissione per mezzo della mano è certamente diminuito; ma è evidente che l’asciugamano può infettarsi a sua volta. Molto interessante è il seguente esperimento, eseguito dallo stesso dottor Cummins.
Il 26 settembre del 1919, si versarono in una zuppiera di porcellana 100 centimetri cubi di zuppa appena levata dal fuoco. Non si fece nulla per sterilizzare la zuppiera, né per preservare la zuppa dal contatto dell’aria. L’esperimentatore sfiorò con la punta dell’indice della mano destra la superficie di un liquido contenente germi del tifo, poi immerse il dito, per un momento nella zuppa. Il giorno dopo, la zuppa fu sottoposta a un esame batteriologico. Si constatò che essa conteneva 15,500 bacilli del tifo per ciascun centimetro cubo!
Questi fatti mettono in rilievo la necessità di una rigorosa vigilanza sulle persone addette alla preparazione e alla distribuzione di alimenti destinati a molte persone. La direzione di una società ferroviaria americana ha disposto che tutte le persone impiegate nei ristoranti delle sue stazioni e nei suoi vagoni-ristoranti siano sottoposte periodicamente a un’accurata visita medica. È una misura molto saggia, che troverà larga imitazione nei ristoranti, nei convitti, negli ospedali, negli alberghi, negli stabilimenti carcerari, ecc.”
“Gli alberi e la vita. —L’Outlook riporta alcuni passi di un bollettino di alberi dell’Associazione americana per il piantamento (The Planting Association), in cui si mettono in rilievo i benefici che la vita degli alberi reca alla vita umana.
Tutti sanno che gli alberi assorbono l’acido carbonico che gli uomini emettono con la respirazione; ma per molti riusciranno nuove le notizie contenute nel bollettino intorno all’influenza degli alberi sulla temperatura (l’albero ha una temperatura fissa di 12 centigradi) e intorno alle loro funzioni di assorbimento e di traspirazione.
Gli alberi sono dotati del potere di assorbire, e così eliminare dall’aria, le emanazioni malsane degli aggregati urbani. Sotto questo aspetto essi sono gli spazzaturai dell’aria, e proteggono gli uomini contro molte di quelle che i medici chiamano «malattie del sudiciume». Più volte è stato constatato che dopo la distruzione di un bosco sono apparse, nelle città vicine, delle febbri per l’addietro sconosciute.
L’albero è per l’uomo un fattore di benessere e di salute anche per un’altra sua funzione; quella della traspirazione. Per mezzo delle radici esso assorbe dal suolo forti quantità di acqua, e per mezzo delle foglie la diffonde, sotto forma di vapore, nell’aria circostante. Questo processo accompagnato da un notevole raffreddamento, e abbassa sensibilmente la temperatura in vicinanza della pianta. La quantità di vapore che un albero diffonde nell’aria varia con la temperatura, aumentando quando fa caldo e diminuendo nelle giornate fredde.
Il valore di un albero come regolatore della temperatura è stato messo in evidenza dal defunto prof. Pierce, dell’Università di Harvard, che compì uno studio matematico sul fogliame del famoso «olmo di Washington». L’albero era molto vecchio e malandato; ma portava ancora sette milioni di foglie, aventi una superficie complessiva di circa due ettari. Il Pierce ha calcolato che l’albero diffondeva nell’aria, ogni 24 ore, 360 ettolitri di acqua.
Questa cifra non sembrerà inverosimile quando si tenga conto della enorme superficie offerta dalle foglie e si pensi che il prof. Pierce faceva la sua constatazione durante i calori della stagione estiva.”
“Quant’acqua c’è sul globo terrestre. — Un fisico tedesco, il prof. W. Ilalbfass, si è dedicato a un calcolo abbastanza complicato per stabilire la massa totale di acqua del globo terrestre. La cifra approssimativa che egli ha trovato è di km. cubi 1.307.318 300. Gli oceani coprono quasi tre quarti della superficie terrestre, tengono naturalmente il primo posto, con un miliardo e 300 milioni di kmc. Vengono in seguito, per ordine di importanza, l’acqua contenuta nei ghiacci polari, ossia circa 3 milioni e mezzo di kmc. ; l’acqua dei laghi e degli stagni che ne hanno pressoché la stessa quantità. I fiumi, i corsi d’acqua non contribuirebbero al totale che per 50.000 kmc.; le paludi per 6000 e le nevi che cospargono il suolo per 250.000. Lo scienziato tedesco ha altresì calcolato l’acqua contenuta nelle nubi e nell’atmosfera, e ha trovato 12 300 kmc. d’acqua sparsa in goccioline e in vapori.”