di A.P.
Da Rivista Enciclopedica Contemporanea, dispensa di giugno, 1914.
“Recentemente uno scienziato tedesco, E. v. Hess, ha fatto esperienze assai interessanti per indagare il senso della vista nei pesci, e precisamente riguardo all’intensità e al colore della luce.

B. – I pesci si dirigono verso una piccola sorgente luminosa a destra in basso.”
Egli ha distribuito uniformemente del nutrimento in recipienti di vetro dove si muovevano liberamente dei giovani pesci, e ha illuminato coi diversi raggi dello spettro i recipienti. Ha così constatato che i pesci si raccoglievano intorno al mangime nella zona illuminata dai raggi violetti, in quella illuminata dei raggi rossi invece evitavano di riunirsi, non vedendo il nutrimento. Vale a dire che i pesci vedono il violetto come noi, ma non vedono invece il rosso.

N. 2. B. – Appena tolto lo schermo, si sparpagliarono nuovamente.”
Quanto all’intensità, l’Hess ha dimostrato che i pesci tendono sempre a recarsi dove la luce è più intensa; ciò che del resto avviene per molti altri animali. I pesci hanno preferenza per il colore giallo e giallo-verde, ma non per se stesso, bensì perché più chiaro degli altri colori dello spettro. Infatti provando ad intensificare successivamente le varie luci dello spettro, l’Hess osservò che i pesci si dirigevano nella zona più illuminata, senza predilezione per l’uno o per l’ altro colore.

N. 3. B. – I pesci si riunirono preferibilmente nella zona giallo-verde dello spettro.”
E pare da ciò dimostrato che nell’acqua i pesci non fanno distinzioni se non fra la zona superficiale, illuminata, e quella profonda, via via più oscura. Cadrebbero così tutte le supposizioni e gli studi bellissimi che si eran fatti sull’abito di nozze dei pesci, vale a dire sui colori brillanti che assumono certi pesci nell’epoca degli amori. E il color rosso quello più diffuso in questi pesci … ammaliatori, ed invece, sembra proprio il rosso il colore meno percettibile dai loro occhi. Ogni tanto la natura gioca i suoi tiri agli instancabili suoi scrutatori!”