La speculazione del ghiaccio in America (1883)

Da La Scienza per Tutti, Anno III, N. 4, 27 gennaio 1883.

” ■ Il ghiaccio è in oggi diventato un oggetto utile a tutti. Le industrie se ne valgono al pari delle famiglie, di maniera che il consumo che se ne fa è diventato enorme, e la speculazione del ghiaccio va acquistando tutti gli anni maggiore importanza. Fino ad ora fu il ghiaccio naturale che fornì economicamente la materia universalmente consumata, ma il raccoglierlo non è un lavoro esente da molte pratiche difficoltà. Infatti si deve tener calcolo dell’inclemenza e della irregolarità delle stagioni, della deficienza di braccia necessarie per tagliare, raccogliere e mettere nei magazzini enormi quantità di ghiaccio in un tempo sovente brevissimo; quindi è che non di rado si perde il migliore ghiaccio della stagione per mancanza d’uomini e di forze per raccoglierlo.

■ Allo scopo di compire il lavoro necessario al taglio del ghiaccio e per poterlo eseguire nella stagione favorevole, il signor Chauncy A. Sager, di Valparaiso ha combinato una macchina a vapore ingegnosamente adatta per quell’uso. Questa fenditrice locomobile taglia lo strato di ghiaccio formatosi sulla superficie del lago che si vuol sfruttare, in liste longitudinali mano mano che si avanza, e produce delle incisioni trasversali equidistanti, le quali formano così dei massi quadrati perfettamente regolari e di dimensioni opportune per maneggiarli e conservarli. La macchina va innanzi lentamente e dritta, e nello stesso tempo fa agire le seghe circolari laterali. La lamina che produce le fenditure longitudinali è piantata sopra un lungo braccio situato dietro la macchina, perpendicolarmente all’asse dell’albero motore e si estende così ad una certa distanza; essa è governata da una corda che passa sopra una puleggia dell’albero motore.
■ Di fianco all’impalcatura principale della macchina se ne trova un’altra che porta una seconda sega circolare il cui piano è perpendicolare a quello della prima, ed è destinata a produrre le fenditure trasversali.
■ Questa sega riceve un movimento di rotazione per mezzo di una combinazione di ingranaggi conici, di carrucole e di coregge, la disposizione delle quali è indicata chiaramente nel disegno.
■ Una manovella imprime al telajo articolato lo spostamento necessario per produrre il taglio trasversale. Il movimento delle seghe obbedisce a leve regolate dal macchinista. Le ruote motrici son munite di punte e di ramponi che le fanno aderire fortemente alla superficie del ghiaccio, e la parte anteriore del veicolo e costruita in guisa da poterla voltare.
■ Quando non si adoprano le seghe e si vuol spostare la macchina, le braccia che le sostengono vengono rialzate e con esse le seghe.
■ Vedremo ora come questa macchina agisca. Il tutto insieme progredisce lentamente (nella figura di sinistra a destra); la sega di dietro è in moto e taglia longitudinalmente il ghiaccio, in pari tempo la seconda sega è messa a contatto col ghiaccio ed il telajo articolato si abbassa opportunamente per produrre la fenditura in virtù di una lamina metallica di forma arcuata situata dinanzi all’albero. Questa lamina penetra nel ghiaccio ed impedisce ogni movimento della sega in direzione parallela al suo asse.
■ Allorché la sega trasversale ha compito la sua corsa, durante la quale essa ha compresso una molla, la sega stessa viene estratta dalla fenditura e l’azione della molla la riconduce al punto di partenza, vale a dire alla larghezza che separa i due massi successivi.
■ Allora essa è pronta per eseguire un secondo taglio.
■ Alcune guide e fermi opportunamente disposti permettono di produrre delle sezioni longitudinali perfettamente parallele e dei massi perfettamente eguali limitando la corsa della sega trasversale, il che agevola la raccolta. Questa macchina lavora con grande rapidità e sarà certamente bene accetta da tutti quelli che conoscono il valore del tempo durante la stagione propizia alla raccolta del ghiaccio.”