Da La Scienza per Tutti, Anno XIV, N. 5, maggio 1894.
” ■ Il titolo non è falso: la pubblicità sulle nubi, di cui da tanto tempo si parla come di un vago progetto, può dirsi oggidì un fatto compiuto; ma, naturalmente non poteva realizzarsi che in America.
■ Durante gli ultimi giorni dell’Esposizione universale di Chicago un potentissimo projettore elettrico, situato sul tetto del palazzo delle Arti e Manifatture a 60 metri dal suolo, informava ogni sera il pubblico del numero dei visitatori accorsi nella giornata, e poi tracciava parole e disegni che apparivano abbastanza distintamente in cielo sempreché vi fossero nubi.
■ Chiusa l’Esposizione, l’istrumento venne trasportato a Nuova-York ove, dal principio dell’anno, fa le delizie di quel pubblico nei giorni tenebrosi e melanconici.
■ Il projettore venne istallato sulla cima del Pulitzer Building, cioè di quel grandioso palazzo che appartiene al New-York-World.
■ Si compone di una lampada ad arco a punto luminoso fisso, i cui raggi sono rivolti in una data direzione mediante un grande riflettore Mangin di 75 centimetri di diametro e concentrati sopra un condensatore di cm. 25 di diametro che li rende paralleli. Una lente che si può manovrare dal basso dell’apparecchio coll’aiuto di un volante e di una catena, permette di projettare e di mettere a fuoco.
■ Il disegno, la figura o lo scritto da projettarsi è ritagliato in cartoncino e situato sul passaggio dei raggi luminosi in prossimità della prima lente.
■ Tutto l’insieme dello strumento è montato su perni disposti in modo da permettere qualunque evoluzione. La lampada riceve una corrente di 150 ampères, e siccome agisce sulla distribuzione a 110 volts, viene a consumare 16,5 kilawatts, cosicché la pubblicità elettrica sulle nubi costa circa 17 lire all’ora, somma, se sì vuole, abbastanza discreta!
■ La maggior seccatura è quella di dovere attendere il passaggio di una nube, vale a dire la grande tavola nera sulla quale si vuol scrivere colla meravigliosa matita elettrica. Se la nube tardasse a comparire bisognerebbe ricorrere al ripiego di produrla artificialmente con getti di vapore, bombe da fumo, ecc.; ma allora, salendo anche i prezzi… sulle nubi, ne scenderebbe indubbiamente la pubblicità. Questa sì che sarebbe una grande attrattiva per la nostra Esposizione; una lanterna magica tanto colossale farebbe certamente furore…”