Da La Scienza per Tutti, Anno XI, N. 5, maggio 1891.
” ■ Ove si fermeranno i progressi della fotografia istantanea ?
■ A lato degli ammirevoli risultati ottenuti dagli scienziati, e specialmente da Marey, gli inventori si sono ingegnati da parecchi anni ad eseguire piccolissimi apparecchi che permettono ai dilettanti di fare delle fotografie senza che nessuno se ne accorga.
Si tratta di una lunga cravatta munita di una spilla, la quale è un obbiettivo, e la cravatta non è altro che una camera oscura. Quando qualcuno vi ferma e vi parla a 50 centimetri, od anche a 1 metro di distanza, voi premete nella vostra tasca una pera di cauciù ed avete il ritratto del vostro interlocutore. — Questo piccolo ed ingegnoso apparecchio, che può anche prendere vedute d’assieme, venne imaginato da Edmondo Bloch. La figura 1 rappresenta la lunga cravatta fotografica vista dalle due parti; la camera oscura metallica , molto piatta e leggiera dev’essere nascosta sotto il panciotto; nella figura è tolto il coperchio della camera oscura per mostrarne il meccanismo interno. Vi sono 6 piccoli telai che possono passare successivamente davanti l’obbiettivo e che permettono di ottenere successivamente sei negative. L’istrumento può costruirsi con 12 o 18 telai. Ecco come lo si fa funzionare. La cravatta essendo al posto, si arma l’otturatore tirando il bottone A (fig. 1 N. 2) che passa sotto il panciotto. Per cambiare la lastra si gira da sinistra a destra il bottone B che è stato introdotto in una bottoniera del panciotto e che simula un suo bottone.
■ Si deve girare questo bottone finché si sente l’effetto di un leggiero svincolamento che si produce in C (fig. 1 n. 1) e che mette esattamente la lastra davanti l’obbiettivo.
■ Per aprire l’obbiettivo, si preme la pera di cauciù D, che è nella tasca dei calzoni; il tubo di cauciù E passa sotto il panciotto e serve a trasmettere l’azione della mano.
■ Per caricare l’apparecchio lo si apre alla parte inferiore e facendo girare le piccole molle C, C, G, si mettono le lastre sensibili nei telai, e si ritornano le molle alla posizione primitiva.
■ L’apparecchio non ha guari uno spessore maggiore di una lunga cravatta ordinaria.
■ La camera oscura che contiene le lastre non ha più di 5 millimetri di altezza. La circolazione dei 6 piccoli telai davanti l’obbiettivo si ottiene a mezzo d’una catena senza fine, come lo mostra la figura.
■ Riproduciamo tre ritratti ottenuti colla cravatta fotografica (fig. 2) a mezzo dell’obbiettivo minuscolo abilmente nascosto al centro di una spilla. Questi ritratti hanno circa 4 centimetri quadrati di superficie e sono sufficientemente nitidi e chiari perché sia possibile di riconoscere perfettamente le persone che riproducono.
■ Se questo apparecchio è fabbricato con diligenza serve egregiamente, e molti saranno i dilettanti che vorranno procurarselo e possedere un facile mezzo di fare una sorpresa ai loro amici col presentar loro un ritrattino pel quale non si sono mai sognati di posare.”