Identità e memoria in un dramma del XX secolo
“Mi chiamo Ingrid von Oelhafen. Non so nulla.” Queste furono le parole di Ingrid von Oelhafen, nata Erika Matko, autrice del libro “Hitler’s forgotten children“, prima di scoppiare in un pianto che sapeva di ineluttabile impotenza al primo incontro con altri adulti, che nella loro vita erano passati per la tragica liturgia del progetto Lebensborn.La Continua a leggere ➜